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Salute & Benessere

Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza

Molte mamme si sentono così felici nello scoprirsi gravide che percepiscono come snervante l’attesa. Se sei tra queste nessun problema, oggi ti spieghiamo come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza.

Scoprire di aspettare un bebè suscita quasi sempre un mix di emozioni difficile da definire. Bisogna ricordare, a tal proposito, che ogni donna reagisce alla gravidanza in modo differente: c’è chi ne è felice, chi terribilmente spaventata; il più delle volte però ciascuno di questi sentimenti si accompagna ad un forte senso di smarrimento.

Tale sentimento si presenta perché, per quanto desiderato, l’arrivo di un bambino è pur sempre qualcosa per cui non si è mai abbastanza preparati.

Il periodo che segue il concepimento ha un po’ il compito di istruire al meglio il genitore, quasi sempre però questo finisce per essere un segmento di tempo affollato di timori e interrogativi.

Per molte donne sapere quando arriverà il bambino può essere, dunque, un modo per gestire l’ansia: anche per questo il calcolo delle settimane diventa per qualcuna una vera e propria ossessione.

A cosa serve

Oltre a rappresentare una smania per le future mamme, il calcolo delle settimane di gravidanza è un dato di grande importanza. Proprio per questo abbiamo deciso di parlartene oggi.

Oltre ad essere estremamente utile per pronosticare l’arrivo del bambino, infatti, seguire l’età gestazionale è anche necessario per monitorare il feto e il suo sviluppo.

Senza un’idea dell’età della gravidanza, difficile è anche capire se la crescita del bambino proceda al meglio e senza intoppi.

Come funziona il calcolo

Affinché tu riesca a trarre le giuste conclusioni, è importante tu sappia che la durata del periodo di gestazione è comunemente definito di 40 settimane: qualcun altro preferisce parlare di dieci mesi lunari, ciascuno dei quali corrisponde a 28 giorni. 

Il calcolo inizia proprio da queste 40 settimane, che vanno quantificate partendo dalla data di inizio dell’ultimo ciclo mestruale.

Per ottenere quindi una data indicativa all’arrivo del proprio bebè, bisognerà sommare i dieci mesi lunari di cui sopra (e dunque le 40 settimane) al giorno di inizio delle ultime mestruazioni.

Bisogna comunque ricordare che quella delle 40 settimane è una convenzione comunemente accettata. In realtà il periodo di gestazione può dirsi finito anche alle 38esima.

Volendo calcolarla in giorni, invece, la gravidanza può essere quantificata con un numero di 280.

È importante, prima di giungere a conclusioni affrettate, sentire sempre il parere del medico in merito all’arrivo del bebè.

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